CHANGE MANAGER: Cosa fa e perché per alcune aziende è un ruolo molto importante

CHANGE MANAGER: Cosa fa e perché per alcune aziende è un ruolo molto importante

di Domenico Costa

In quest’era di continua espansione, sia territoriale che multimediale, il vero dilemma per un’azienda e soprattutto per una PMI, risiede nel saper dove investire le proprie risorse limitate in modo efficace per garantirsi uno spazio nel futuro mercato che diventa sempre più complesso e competitivo. 

E’ fondamentale per le PMI ma non dimentichiamo che anche molte grandi realtà, come ad esempio Nokia, Kodak, Blockbuster, Blackberry e Polaroid, non hanno saputo innovare il loro business model tempestivamente e in modo efficace e sono finite disastrosamente fuori mercato. 

Onde evitare che questo accada, in momenti di alta criticità è importante che intervenga una figura come il change manager, esperto nella gestione del cambiamento, che interviene in favore dell’azienda per gestire al meglio qualsiasi criticità e traghettarla verso un futuro di successo e crescita.

In quest’epoca tecnologica la più grande sfida per le aziende rimane quella di innovare in maniera organica e integrata. L’azienda può anche introdurre tecnologie e nuovi processi, ma se non vengono integrati agilmente nel sistema, rimangono azioni estemporanee e spesso inutili.

All’interno delle aziende, Il più grande blocco strutturale all’innovazione e al cambiamento è rappresentato dalla cultura e dal comportamento aziendale. La reticenza delle persone al cambiamento è la causa maggiore per la mancanza di innovazione all’interno di un’organizzazione. 

Un’azienda può anche introdurre degli strumenti digitali al suo interno come ad esempio: introdurre test di digitalizzazione per i propri dipendenti, inserire nell’organizzazione la figura di innovation manager, usare piattaforme digitali, ma senza una strategia efficace rivolta al cambiamento e perseguita con determinazione, lo sforzo rimane vano. 

Il ruolo del Change Manager consiste proprio in questo: costruire una cultura e un percorso orientati al cambiamento per raggiungere l’obiettivo desiderato. 

 

I 4 principi fondamentali ai quali fare riferimento secondo il modello 4P sono:

  • People: cambiare la mentalità e la cultura delle persone, l’aspetto più difficile.
  • Process: rivedere tutti i processi in ottica digitale e moderna.
  • Platform: introdurre in azienda tutti gli strumenti ed i tool digitali necessari per migliorare la produttività.
  • Place: ripensare tutti i luoghi di lavoro in un’ottica di activity based workspace e smart working.

People

L’aspetto sicuramente cruciale e più difficile da cambiare. Un progetto di change management deve partire dalle persone e dalla loro mentalità. La psicologia sociale, applicabile ai dipendenti, raffigura come estremi due tipologie di mentalità: Il fixed mindset ed il growth mindset. 

Nel primo caso si ha davanti una mentalità poco propensa alle novità e conservativa mentre nel secondo caso si ha una volontà e una propensione spontanea ad imparare ed evolvere, anche oltre le reali necessità aziendali. 

Il ruolo del Change Manager è quello fondamentale di operare come driver per livellare questi due opposti e spingere l’intera azienda verso il cambiamento uniformemente e in maniera organica. 

Operativamente si tratta di concordare e implementare obiettivi e tempi e allocare budget, condividendo il percorso di sviluppo con l’intera organizzazione al fine di abbattere qualsiasi tipo di obiezione e resistenza, dimostrando i benefici non solo aziendali, ma anche personali che si possono ottenere nel proprio lavoro, grazie al cambiamento e alla modernizzazione di processi e strumenti.

 

Process

Senza l’introduzione di nuovi  processi, anche la tecnologia più efficace è destinata a fallire. Molte aziende investono in piattaforme e soluzioni IT,  senza efficacemente delineare i loro processi e quindi la loro ottimizzazione; uno degli esempi più frequenti è l’introduzione in azienda di un ERP di nuova generazione senza la guida di un manager esperto che sappia come coinvolgere nel processo tutte le funzioni e quali sono le aree critiche da monitorare con attenzione.

Un piano di change management invece include una valutazione accurata delle procedure e di conseguenza la scelta e l’implementazione di soluzioni efficaci.  

 

Platform

Stiamo assistendo negli ultimi anni all’introduzione sempre più diffusa e capillare di nuove piattaforme tecnologiche, più o meno integrate, che aiutano a svolgere più efficacemente il lavoro in azienda. Non adottare tempestivamente soluzioni tecnologiche avanzate significherebbe compromettere pesantemente l’efficienza aziendale, diminuendo inevitabilmente la capacità di competere sui mercati.

Senza dimenticare che la comunicazione e la vendita avvengono sempre di più tramite canali digitali e non prioritizzare in questa direzione andrebbe a scapito dell’azienda e delle sue performance.

L’azione di un Change Manager interviene anche in questo ambito, facilitando l’introduzione di piattaforme tecnologiche in linea con il processo di cambiamento ed evoluzione e rendendo più accessibili dati e comunicazioni all’interno dell’organizzazione.

 

Place

L’uso di piattaforme digitali consente anche di rivalutare l’intero paradigma sociale e organizzativo dell’impresa e della gestione delle risorse umane. 

Molte aziende hanno constatato i benefici dello Smart Working tra cui:

  • Performance in linea o anche migliorate
  • Maggiore efficienza e risparmio
  • Soddisfazione del lavoratore

Questo cambiamento, che molte realtà aziendali in tutti i settori hanno giocoforza sperimentato negli ultimi anni, può essere la spinta al cambiamento anche su altri fronti grazie anche al supporto di un Change Manager.

Il Change Manager, possiamo concludere, è una figura fondamentale per molte aziende, non necessariamente in un periodo di crisi, che hanno bisogno di una visione e di una  consulenza esterna per affrontare il cambiamento in atto al meglio, volgendo a proprio vantaggio la nuova situazione competitiva.

 

Molti dipendenti mostrano resistenza al cambiamento un po’ per natura e un po’ perché temono in alcuni casi che il loro ruolo sarà sostituito o sminuito dalla tecnologia. Rendendo i dipendenti partecipi al cambiamento e spiegando tutti i passaggi e i benefici che si possono ottenere, si attutisce in anticipo l’attrito culturale che potrebbe manifestarsi. 

 

Le persone temono l’ignoto e l’incertezza ed avere una strategia chiara e una leadership in grado di portarla a termine, riduce drasticamente queste paure. Inserire un Change Manager, anche temporaneamente, per implementare una strategia non solo conferisce stabilità e sicurezza ai dipendenti, ma garantisce il successo delle nuove linee strategiche e dell’implementazione delle tecnologie adeguate.

 

In questo modo si abbreviano i termini e si facilita la transizione, aumentando complessivamente la fiducia nel top management e negli stakeholders.

 

Per un imprenditore, alle prese con la gestione quotidiana della propria azienda, diventa spesso difficile concentrarsi su tutti gli aspetti che renderebbero ancora più sana e fertile la propria azienda, anche per la mancanza di alcune competenze nell’organizzazione. 

Per questo reclutare un Interim Manager specializzato nel cambiamento, un Change Manager esperto e specializzato nel settore di appartenenza dell’azienda, potrebbe essere la garanzia per il successo aziendale e per tracciare una direzione profonda e duratura per l’azienda, elevando anche le competenze del management interno e aumentando la capacità di innovare e competere nel medio periodo. 

TIM Management può aiutare proprio in questo, fornendo un Change Manager in tempi brevi che possa assistere l’organizzazione in un passaggio transizionale, qualunque esso sia, così delicato al suo interno. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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