Migliorare costantemente le prestazioni per anticipare il cambiamento: le mosse vincenti per i CEO

Il successo può essere un compagno fedele o un avversario temibile, tutto dipende da come lo si gestisce.

Migliorare costantemente le prestazioni per anticipare il cambiamento: le mosse vincenti per i CEO

Il successo può essere un compagno fedele o un avversario temibile, tutto dipende da come lo si gestisce. Per un CEO, in particolare, raggiungere il successo può essere difficile, ma mantenerlo potrebbe rivelarsi ancora più difficile.

È probabile che tu abbia già sperimentato il successo nei primi anni di mandato come DG o CEO, ma è importante ricordare che questi successi iniziali rappresentano solo l’inizio di un lungo percorso. Mantenere performance di alto livello nello svolgimento di una carriera apicale richiede determinazione e costanza, evitando l’auto-compiacimento che potrebbe rallentare e mettere in pericolo un percorso vincente.

Non esiste una formula magica per garantire il successo, ma ci sono quattro consigli fondamentali da tenere in considerazione per evitare il pericolo di stagnazione e mantenere un’impronta positiva nell’azienda durante il tuo mandato da leader. Ecco una panoramica dettagliata di questi suggerimenti.

1. Espandere il programma di crescita personale

Se consideriamo il successo iniziale come la fase di partenza, è fondamentale riuscire a mantenere questo slancio e a continuare a guidare con successo l’azienda verso gli obiettivi futuri.

I primi tempi di un mandato come CEO, che includono incontri con clienti, dipendenti, investitori, analisti, membri del consiglio di amministrazione e altri stakeholders, sono fondamentali nel plasmare la strategia di leadership e condurre l’azienda in un percorso di successo e sviluppo. In questa prospettiva, gli obiettivi principali devono essere quelli di mantenere un’interazione continua e costruttiva con il mondo esterno, e di concentrarsi sull’ascolto attivo, sull’apprendimento continuo e sulla capacità di stabilire connessioni significative, senza concentrarsi troppo sui propri successi.

La delega di responsabilità al proprio team può essere un passo strategico importante, consentendo al CEO di ampliare la sua visione e di dedicare più tempo a iniziative al di fuori dell’azienda che possono contribuire a mantenere alta la competitività aziendale. In questo contesto, l’ispirazione può emergere dalle connessioni e dalle relazioni con reti esterne di professionisti ed esperti del settore.

2. Assumere un punto di vista “esterno e obiettivo” nell’affrontare i problemi aziendali

Un nuovo approccio alla formulazione della strategia aziendale potrebbe venire dal guardare all’azienda con occhi nuovi, come se fossi un osservatore esterno appena entrato in contatto con la realtà aziendale. Questo metodo permette di evitare di restare ancorati al passato o di essere influenzati da dinamiche interne che spesso portano a decisioni basate su pressioni a breve termine e contingenze del momento.

L’obiettivo è quello di sapersi sempre porre le domande fondamentali e dirimenti su ogni aspetto dell’azienda, dalle questioni finanziarie alla strategia, dal lato commerciale ai costi e alla gestione del capitale, dall’organizzazione alla reputazione. Questo processo di analisi critica è essenziale per mantenere l’azienda flessibile e competitiva, soprattutto in un ambiente aziendale ed economico in costante evoluzione.

3. Costruire collaborativamente le future fasi di crescita

Tra il terzo e il quinto anno del loro mandato, i CEO di maggior successo sfruttano le loro esperienze passate e adottano una prospettiva esterna per delineare il futuro della loro azienda. Questo approccio si basa sulla teoria della “curva S”, che descrive il percorso di qualsiasi strategia aziendale attraverso tre fasi: una fase iniziale di progresso lento, seguita da una crescita rapida e infine una fase di stabilizzazione in cui il valore massimo delle iniziative è stato raggiunto.

La chiave non è solo quella di saper definire chiaramente la direzione della prossima “curva S”, ma anche di saper coinvolgere attivamente il proprio team in questo processo, adattando il proprio stile di leadership per guidare più efficacemente il cambiamento.

Un approccio collaborativo e costruttivo del leader permette all’azienda di mantenere un costante adattamento al contesto competitivo e un percorso di crescita nel tempo, evitando il pericolo di stagnazione. In sintesi, per garantire il successo a lungo termine, è fondamentale anticipare e gestire il cambiamento in modo collaborativo e razionale.

4. Rendere l’organizzazione “future proof”

La storia della carriera di un CEO spesso segue un percorso che parte dall’applauso iniziale per approdare rapidamente alla fine prematura del suo mandato. Sorprendentemente, questa transizione può verificarsi anche quando l’azienda è gestita in modo impeccabile. La realtà è che, la domanda non è se il CEO dovrà affrontare una crisi, ma quando. Negli ultimi anni, il termine “crisi” è diventato sempre più comune nei titoli che riguardano i mercati e le principali aziende.

Le crisi possono scaturire da diverse fonti, come problemi di sicurezza, dilemmi etici, violazioni informatiche o eventi economici globali. La preparazione al momento di crisi non può essere improvvisata all’ultimo momento. È essenziale sottoporre l’azienda a stress test regolari, monitorare scrupolosamente le performance e gli indicatori più importanti, stabilire percorsi di sviluppo della leadership per i manager e mantenere relazioni positive con tutti gli stakeholders.

Inoltre, è fondamentale costruire una squadra di leadership solida e pianificare la successione in modo proattivo per garantire la continuità aziendale. Per proteggere il proprio benessere personale, è importante evitare eccessivi carichi di lavoro che possono andare a scapito della salute mentale, fisica e delle relazioni personali. Un equilibrio tra impegno professionale e benessere sarà la chiave per il tuo successo a lungo termine.

TIM Management è pronta a offrire alle PMI il supporto di CEO Interim che, grazie alla loro esperienza sviluppata in situazioni analoghe, e a competenze verticali sui settori di riferimento, possono aiutare le aziende a sfruttare appieno le opportunità del cambiamento, migliorando le possibilità di raggiungere risultati positivi durante le fasi di sviluppo e ristrutturazione.

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Generative AI per i CEO: tutto quello che c’è da sapere

L’Intelligenza Artificiale Generativa sta evolvendo a velocità record, mentre i CEO stanno ancora imparando a valutare il valore commerciale e i rischi di questa tecnologia. Superato l’entusiasmo suscitato dopo il lancio di ChatGPT, Bard, Claude, Midjourney e altri strumenti creativi, le domande che i CEO si pongono sono molte: “si tratta di pura esagerazione tecnologica o di un’opportunità rivoluzionaria? E se fosse così, quale sarebbe il valore aggiunto per la mia azienda?”

 

L’entusiasmo che circonda la generative AI è palpabile tra i CEO e nelle imprese che, giustamente, si interrogano sulla possibilità di sfruttare questa tecnologia come opportunità di cambiamento radicale. La crescita verticale, e la sua diffusione capillare, ha senz’altro evidenziato che l’intelligenza generativa abbia già di fatto rivoluzionato il settore delle AI. Innanzitutto nel modo in cui le principali piattaforme sono state rese accessibili – comunque con diversi gradi di accessibilità – praticamente a chiunque.

L’AI Generativa può essere applicata in molteplici contesti, dalla creazione di riassunti esecutivi di documenti complessi, alla definizione di strategie di marketing per le imprese, fino alla possibilità di sfruttare la generazione per organizzare lo spazio all’interno delle mura domestiche o ottimizzare quello che abbiamo in dispensa. Con le giuste misure precauzionali, l’Intelligenza Artificiale Generativa può aprire nuovi orizzonti per le aziende, ma anche accelerare, espandere o migliorare le attività esistenti.

Tuttavia, la sua versatilità può comportare risultati meno accurati in determinate situazioni, sollevando così l’importanza di un’attenta gestione dei rischi connessi all’AI.

Agire ora o procedere con cautela? Conoscere e usare la Generative AI responsabilmente

L’Intelligenza Artificiale Generativa è un’area di ricerca che fa parte del campo dell’AI e prende il suo nome dalle sue capacità: creare algoritmi che producono output originali – senza fare distinzione tra input – utilizzando dati e informazioni esistenti, generando testi, immagini, suoni, video o altre forme di contenuti che imitano la creatività umana. Utilizzando tecniche di apprendimento automatico, come la tecnica del Machine Learning e Deep Learning, è in grado di creare nuovi contenuti e soluzioni.

Per molti imprenditori questa tecnologia rappresenta un’opportunità per superare la concorrenza e rivoluzionare il modo in cui le attività – di un singolo team e dell’intera azienda – vengono svolte. Altri invece preferiscono avvicinarsi con maggiore cautela, sperimentando e studiando alcuni casi d’uso per acquisire una conoscenza più approfondita prima di investire nell’AI in modo significativo.

In ogni caso, le aziende dovranno valutare con attenzione se possiedono le competenze tecniche necessarie, l’architettura dei dati e delle tecnologie, il modello operativo e i processi di risk management fondamentali per le implementazioni più trasformative della generative AI. Progettare le proprie squadre e i processi aziendali in modo da mitigare i rischi fin dall’inizio, non solo per adempiere ai requisiti normativi in continua evoluzione, ma anche per proteggere l’attività e guadagnare la fiducia dei consumatori è un altro passo fondamentale da prendere in considerazione e, per farlo, vediamo più da vicino quali sono i punti cruciali – e i rischi – che preoccupano maggiormente:

  • Bias algoritmici; si tratta di risposte inaccurate o incomplete generate dai dati di addestramento imperfetti o dalle decisioni prese durante lo sviluppo dei modelli. Questo può comportare disparità e discriminazioni nelle risposte e nei risultati prodotti.
  • Proprietà intellettuale (IP); i dati di addestramento e gli output del modello potrebbero generare significative violazioni di copyright, marchi registrati, brevetti o altre forme protette legalmente. Anche quando si utilizza un’interfaccia di generative AI fornita da un fornitore esterno, le organizzazioni devono essere consapevoli dei dati utilizzati per l’addestramento del modello e di come vengono utilizzati negli output.
  • Privacy; gli input forniti dagli utenti potrebbero finire negli output del modello in una forma che permette l’identificazione delle persone coinvolte. Ciò potrebbe comportare gravi preoccupazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Inoltre, la generative AI potrebbe essere sfruttata per creare e diffondere contenuti dannosi come disinformazione, deepfake e discorsi d’odio.
  • Sicurezza informatica; i modelli possono essere manipolati per produrre output dannosi o indesiderati come gli attacchi informatici. Questo rischio è particolarmente evidente nella tecnica dell’iniezione di prompt, in cui terze parti forniscono al modello AI istruzioni ingannevoli che lo portano a fornire output non previsti dal produttore del modello o dall’utente finale.
  • Spiegabilità e affidabilità; la difficoltà di “spiegare” come viene prodotta una determinata risposta può sollevare preoccupazioni sulla trasparenza e sulla capacità di comprendere le decisioni prese dal modello. Inoltre, possono produrre risposte diverse per gli stessi input, rendendo difficile per gli utenti valutare l’accuratezza e l’affidabilità degli output.

Solo attraverso una gestione oculata dei rischi e una consapevolezza costante delle implicazioni, sarà possibile sfruttare appieno il potenziale della generative AI in modo sicuro ed etico.

 

Generative AI: 7 considerazioni per i CEO

Startup miliardarie e i grandi player del digitale e del software hanno dedicato anni alla ricerca di soluzioni nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale e molti hanno ottenuto risultati positivi come nuove fonti di ricavo, miglioramenti dei prodotti e maggiore efficienza operativa.

Tuttavia, la generative AI rappresenta un passo avanti sostanziale e apre un mondo di nuove possibilità. Nonostante l’infrastruttura operativa e la gestione dei rischi di questa tecnologia siano ancora in fase di sviluppo, i leader aziendali sanno che è necessario intraprendere il viaggio verso la generative AI. Ma dove e come dovrebbero iniziare?

La risposta non sarà univoca; alcuni opteranno per approcci ambiziosi, mentre altri potrebbero iniziare con esperimenti più contenuti. L’approccio migliore dipenderà dalle aspirazioni e dalla propensione al rischio dell’azienda. Indipendentemente dall’ambizione, la chiave è mettersi in moto e imparare facendo.

Per affrontare efficacemente questo percorso, ecco alcune considerazioni chiave da tenere presente:

  1. Definire una visione chiara, allineando la strategia aziendale all’integrazione dell’AI, facendo in modo che sia in grado di generare valore e innovazione;
  2. Costruire un team diversificato, interfunzionale con competenze in AI, data science, sviluppo software e conoscenze di dominio pertinenti al settore. Questo team avrà un ruolo cruciale nel guidare l’implementazione e il successo delle iniziative di generative AI, può essere anche un team esterno o temporaneo;
  3. Valutare disponibilità e qualità dei dati, identificando eventuali lacune o limitazioni nella disponibilità dei dati e lavorare per raccogliere o acquisire i dati necessari a supportare il proprio settore;
  4. Investire in infrastrutture e risorse considerando l’infrastruttura esistente della propria organizzazione e considerare di investire in miglioramenti o partnership per supportare i requisiti tecnici richiesti;
  5. Dare priorità alla sicurezza e alla gestione del rischio sviluppando protocolli di sicurezza robusti per proteggere i dati sensibili e prevenire potenziali vulnerabilità nei sistemi, con processi di gestione del rischio approfonditi;
  6. Favorire una cultura di sperimentazione e apprendimento incoraggiando una mentalità di sperimentazione e apprendimento continuo all’interno dell’organizzazione e accogliendo i fallimenti come opportunità di esplorazione;
  7. Collaborare con partner esterni valutando la possibilità di collaborare con esperti esterni, istituti di ricerca o fornitori di tecnologia o esperti e manager per sfruttare le loro competenze e accelerare le proprie iniziative.

Considerando questi fattori e adottando un approccio strategico, i CEO possono sfruttare il potere trasformativo della generative AI per la propria azienda.

Anche per questo motivo, un Interim Manager può agire come un vero e proprio mentore all’interno dell’azienda e fornire una guida nel percorso dinamico e rivoluzionario dell’adozione di nuove strategie. Lo può fare assumendo la responsabilità di selezionare e guidare un team di esperti e di monitorare continuamente l’avanzamento dei progetti, per realizzare appieno il potenziale delle imprese, migliorando con successo i processi di gestione aziendale.

TIM Management offre alle PMI il supporto di Manager Interim esperti che, grazie alla loro esperienza e a competenze verticali sui settori di riferimento, possono facilitare l’implementazione di una strategia vincente e garantire il successo dell’impresa nel medio-lungo periodo.

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