AI e capitale umano: la sinergia vincente per i leader di domani

L’Intelligenza Artificiale generativa può aiutare le persone a fare grandi cose, ma è importante che i leader abbiano una comprensione ampia delle sue capacità e considerino con serietà le implicazioni del suo utilizzo in azienda.

AI e capitale umano: la sinergia vincente per i leader di domani

L’Intelligenza Artificiale generativa può aiutare le persone a fare grandi cose, ma è importante che i leader abbiano una comprensione ampia delle sue capacità e considerino con serietà le implicazioni del suo utilizzo in azienda.

 

L’AI Generativa è un ramo dell’intelligenza artificiale che si concentra sulla creazione di contenuti originali, come immagini, testi, musica o altro, ispirati o derivati da contenuti esistenti. Tali sistemi utilizzano algoritmi e modelli di apprendimento automatico per ricavare informazioni dai dati e generare nuovi contenuti in modo autonomo.

Questa tecnologia è alla portata di tutti e promette di avere un impatto significativo sulle organizzazioni e sull’economia nei prossimi dieci anni. Chiunque può utilizzarla, con poca o nessuna formazione o conoscenza tecnica. Viene integrata in tool quotidiani, come email, applicazioni di elaborazione testi e software per riunioni; ciò significa che è già in grado di trasformare radicalmente il modo in cui le persone lavorano

Sebbene gli esperti continuino a ricordarci che ci troviamo ancora nelle fasi iniziali di sviluppo e utilizzo, la velocità con cui si sta evolvendo farà sì che chiunque non impari a utilizzarla in tempi brevi rischia inevitabilmente di restare indietro.

In questo contesto dinamico, come possono le aziende fare di più che semplicemente “tenere il passo”? Quali strategie, strutture e approcci alla gestione del talento dovranno adottare i leader per preparare le loro imprese per un futuro permeato da questo strumento innovativo? 

Non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma quello che è certo è che dipendenti e manager dovrebbero raggiungere rapidamente una chiara comprensione dei punti di forza e di debolezza dell’AI generativa e di come il suo utilizzo possa essere collegato agli obiettivi strategici dell’organizzazione. L’automazione di processi e decisioni è sicuramente uno degli ambiti che maggiormente si giovano della sua adozione e il primo elemento di attenzione per i leader è il timore dei dipendenti di vedersi parzialmente o totalmente sostituiti; sono da sottolineare, al contrario, i messaggi sul suo potenziale di ottimizzazione e miglioramento di molte dinamiche e flussi nella gestione dei processi e dell’organizzazione: basta pensare, ad esempio, alla possibilità di vivere in un mondo con meno riunioni e più tempo per pensare.

Una recente ricerca di McKinsey mostra che l’AI potrebbe consentire a circa il 70% delle attività aziendali di essere automatizzate, in quasi tutte le funzioni, tra oggi e il 2030, aggiungendo trilioni di dollari di valore all’economia globale. Questa rivoluzione è già iniziata e, come mostra la ricerca, probabilmente influenzerà i tempi di lavoro, i compiti e le responsabilità dei lavoratori a tutti i livelli dell’organizzazione. Avrà sicuramente un effetto ancora più profondo sulle professioni che richiedono livelli di istruzione più elevati, come insegnanti e avvocati.

Se, da un lato, il compito centrale dei dirigenti è quello di costruire una narrativa convincente per l’introduzione dell’AI in azienda, dall’altro, devono saper identificare alcune applicazioni ad alto impatto da introdurre per prime e coinvolgere i team di lavoro in un percorso virtuoso di creazione di valore, portando le applicazioni che utilizzano l’AI dalla fase di test pilota a una rapida scalabilità, fino allo status di “business as usual”. 

I leader dovranno, nello stesso tempo, impegnarsi nella definizione dei ruoli, delle competenze e delle capacità necessarie (ora e per il futuro) per sfruttare al meglio le nuove tecnologie, migliorarle attraverso un percorso continuo di training e così rimanere sempre un passo avanti ai concorrenti.

La trasparenza e l’etica sono elementi fondamentali per una strategia di integrazione di questi nuovi strumenti. È essenziale che le decisioni e le azioni guidate dall’AI siano facilmente comprensibili per il personale, in modo da promuovere la fiducia e la collaborazione. Le aziende hanno la responsabilità di garantire che l’utilizzo dell’AI generativa sia sempre etico e rispettoso dei valori fondamentali dell’azienda.

L’utilizzo di AI generativa potrebbe consentire anche una ridefinizione del modello di business. Poniamoci alcune domande importanti relative alla “nuova” natura del lavoro, tra cui:

 

Quali sono le implicazioni dell’AI generativa a livello aziendale?

I manager dovrebbero valutare quali casi d’uso aziendale sono di più alta priorità nel presente e quali potrebbero essere candidati per il suo utilizzo nei successivi 6 e 12 mesi e così via. Sarà necessario capire quali cambiamenti effettuare a livello funzionale per la sua abilitazione, come per esempio quanti nuovi ingegneri esperti di software integrare nel team. Dato che le sue funzionalità continuano a essere integrate in comuni strumenti di elaborazione testi, email e comunicazione è importante prevedere anche  quale effetto avrà sui modi di lavorare in tutta l’organizzazione: potrebbe, per esempio, accelerare il passaggio a una settimana lavorativa di quattro giorni? 

 

Come può la cultura aziendale facilitare o inibire l’adozione e l’utilizzo dell’AI?

Le applicazioni dell’AI generativa possono essere il catalizzatore per il cambiamento culturale, in più modi. In primo luogo, possono creare maggiore trasparenza e connessione organizzativa. Ad esempio, ci sono aziende che stanno sperimentando applicazioni che permettono agli utenti di porre domande riguardanti le operazioni, le vendite e altri argomenti aziendali. Questi strumenti utilizzano l’intera raccolta di proprietà intellettuale dell’azienda per fornire risposte che indirizzanogli utenti  verso i dati più pertinenti. I dipendenti hanno riferito di sentirsi più informati e connessi grazie a questo tipo di innovazione.

 

Come le organizzazioni dovrebbero cambiare l’approccio alla gestione dei talenti?

Altri effetti senza precedenti saranno riscontrabili nel campo della formazione delle risorse: potranno essere implementati tool di intermediazione nei processi di apprendimento tra leader e risorse. Un assistente virtuale potrebbe guidare i nuovi dipendenti attraverso la formazione su una particolare tecnologia, al proprio ritmo, secondo i propri termini, consentendo loro di aumentare la portata e la velocità del loro apprendimento; nel frattempo, il loro istruttore potrebbe utilizzare un’applicazione per creare moduli di formazione coinvolgenti per individui e gruppi e per monitorare il progresso di entrambi.

Questi sono solo alcuni degli aspetti organizzativi chiave per l’AI; molti altri sono ancora in evoluzione. Ciò che è certo è che il vero valore dell’AI non risiede solo nelle sue capacità di automazione o nell’ottimizzazione dei processi esistenti, ma piuttosto nell’apertura di nuove opportunità creative e nell’innovazione che può generare attraverso l’interazione con il capitale umano.

I leader che riconoscono il potenziale di questa sinergia saranno in grado di guidare le loro organizzazioni verso nuovi livelli di successo e sostenibilità. TIM Management, con il suo network di professionisti qualificati e specializzati nella gestione delle trasformazioni aziendali, è il partner perfetto per guidare le aziende in questo processo di cambiamento e trasformazione.

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Il futuro della sostenibilità aziendale: dalle iniziative ESG al valore reale.

Negli ultimi decenni, abbiamo assistito alla crescita dell’importanza della responsabilità sociale, fino a diventare un comune imperativo strategico per le imprese che oggi cercano quasi universalmente di bilanciare la ricerca del profitto con un impatto positivo sul pianeta e sulla società.

 

ESG è l’acronimo di “Environmental, Social, and Governance“, i tre fattori principali utilizzati dagli investitori per valutare le pratiche di sostenibilità e responsabilità di una società o di un’organizzazione.

Il primo comprende tutte le azioni volte a preservare il pianeta, riducendo l’impatto ambientale attraverso pratiche responsabili. Questo può includere riduzioni delle emissioni, gestione sostenibile delle risorse naturali e adozione di energie rinnovabili.

L’aspetto sociale si riferisce alla gestione delle relazioni con gli stakeholder, inclusi i dipendenti e altre parti interessate, promuovendo politiche che mirano al benessere sociale. Questo potrebbe tradursi in investimenti nella sicurezza sul lavoro, nell’istruzione dei dipendenti o nel supporto alle comunità locali attraverso iniziative di responsabilità sociale d’impresa.

Infine, la governance riguarda la struttura decisionale e la gestione responsabile dell’azienda, inclusi aspetti come la diversità nel consiglio di amministrazione, l’equità retributiva e la trasparenza delle operazioni.

 

I Vantaggi delle Iniziative ESG

L’integrazione nelle politiche aziendali di iniziative ESG comporta una serie di vantaggi sia tangibili che intangibili. Oltre all’obbligo morale di agire in modo responsabile, le organizzazioni che adottano un approccio ESG possono ottenere numerosi benefici che influenzano direttamente la loro reputazione, la loro stabilità finanziaria e la loro capacità di attrarre e trattenere talenti.

Miglioramenti operativi: si favorisce l’implementazione di processi più efficienti, che riducono i costi e aumentano l’efficienza complessiva. Questo può includere l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse, la riduzione degli sprechi e l’adozione di tecnologie con minore impatto ambientale.

Riduzione dei rischi: l’attenzione alla sostenibilità aiuta a identificare e mitigare i rischi legati a cambiamenti normativi, reputazionali e ambientali. Avere politiche e pratiche robuste in materia di ESG può proteggere da multe, sanzioni e perdite di reputazione associate a violazioni normative o comportamenti non etici.

Capacità di attrarre talenti: essere all’avanguardia in questi ambiti può aumentare l’attrattività dell’azienda per i professionisti, soprattutto tra i più giovani che considerano la responsabilità sociale un fattore importante nella scelta del datore di lavoro; favorendo l’inserimento in organico di dipendenti brillanti, motivati e impegnati, che possono contribuire al successo dell’organizzazione nel lungo termine.

Reputazione e branding: l’impegno attivo in iniziative ESG permette di costruire una reputazione solida e di distinguersi dai concorrenti attraverso un branding basato su valori condivisi. Una forte reputazione aziendale basata su pratiche sostenibili può aumentare la fiducia dei consumatori, dei clienti, degli investitori e degli altri stakeholder, contribuendo alla longevità e al successo nel lungo periodo.

Accesso ai mercati finanziari: come detto in apertura, gli investitori, sempre più attenti ai criteri ESG, possono rivelarsi più inclini a investire in società che dimostrano un impegno chiaro verso la sostenibilità e la responsabilità sociale.

Una recente ricerca di McKinsey ha evidenziato il ruolo cruciale della chiarezza nella formulazione della proposta di valore ESG. Aspirazioni o metriche banalmente elencate su una pagina, senza contesto, non sono sufficienti per collegare le iniziative agli investimenti e agli obiettivi concreti. Fornire dettagli chiari sulle attività, i progressi compiuti e gli obiettivi futuri porta a creare un clima di fiducia tra gli investitori. Circa l’85% di questi ultimi afferma che i criteri ESG sono un driver importante nelle loro decisioni di finanziamento, mentre circa l’80% valuta come i fattori ESG influenzano i flussi di cassa previsti delle società. Tuttavia, è emerso anche che le attuali comunicazioni sull’ESG da parte delle organizzazioni presentano significative carenze. Sono necessari metodi più chiari per misurare il valore nel lungo termine e maggiore certezza sulle regolamentazioni.

La mancanza di un collegamento chiaro tra sostenibilità e strategia può rendere difficile per gli investitori comprendere come le iniziative dell’azienda influenzano le performance finanziarie e, crucialmente, il valore intrinseco.

Uno step importante per raggiungere una maggiore chiarezza è la comprensione delle differenze settoriali nel formulare le priorità ESG. Per le imprese nei settori industriali ed energetici, ad esempio, gli investitori privilegeranno la dimensione ambientale. Per l’ambito tecnologico, farmaceutico, della logistica e delle infrastrutture, le iniziative sociali saranno invece le più importanti. Per quelle nei settori finanziario e assicurativo, infine, troveremo le preoccupazioni di governance al primo posto.

Mentre si comunicano e si valutano le iniziative ESG bisognerebbe essere coscienti che il pubblico target di investitori è sofisticato, orientato al lungo termine e costantemente concentrato sul vantaggio competitivo sostenibile.

I CEO e i CFO devono adottare una strategia di comunicazione efficace, che sia in primo luogo trasparente, evitando greenwashing o dichiarazioni ambigue. Per includere l’ESG nelle strategie d’impresa e nelle comunicazioni, è fondamentale dimostrare di comprendere appieno le dinamiche di mercato e spiegare in modo chiaro le azioni intraprese dall’azienda. E’ sempre essenziale fornire una prospettiva dettagliata sulle azioni future: si punterà su una transizione completa verso fonti energetiche sostenibili come l’idrogeno e l’elettricità nelle raffinerie, oppure si opterà per una gamma più ampia di opzioni, magari investendo in iniziative più piccole o valutando partnership tramite joint venture?

Affinché il legame tra approccio ESG e creazione di valore sia credibile, la comunicazione non può limitarsi a una semplice lista di iniziative con una visione idealistica. Al contrario, le società devono essere in grado di spiegare agli investitori, in modo ragionevolmente dettagliato, perché hanno scelto di perseguire determinate iniziative e come queste genereranno valore in termini che possono comprendere. In altre parole, devono chiarire come influenzeranno positivamente o manterranno stabili i flussi di cassa, il rendimento del capitale, i margini e come mitigheranno i rischi e influenzeranno la crescita del fatturato. In sintesi, CEO e  CFO dovrebbero essere in grado di fornire dati chiati e concreti che dimostrino che la loro azienda può rendere “vincente” la propria strategia ESG. 

In conclusione, i top manager sono chiamati sempre più di frequente a inserire elementi legati  alla responsabilità ambientale e sociale nelle loro strategie aziendali, ma anche a comunicare le strategie ESG in modo chiaro ed efficace. Le iniziative ESG non sono solo una risposta alle esigenze attuali, ma un investimento nel successo a lungo termine dell’azienda.

TIM Management si propone come un partner strategico per le aziende che cercano di abbracciare il futuro sostenibile con determinazione e successo, grazie a una rete di interim manager esperti nel settore ESG, in grado di guidare la transizione verso questi obiettivi sfidanti. 

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